Quanto pesa una prezzatrice? 

Sono tanti i fattori da tenere in considerazione al momento dell'acquisto di uno strumento di lavoro, e quindi di un dispositivo che verrà usato regolarmente, in certi casi persino tutti i giorni, anche per periodi prolungati.

Pensiamo all'impresa nel mondo della carpenteria del ferro che compra una nuova smerigliatrice angolare, o pensiamo magari al ristorante che acquista dei nuovi robot a immersione per la cucina.

È necessario pensare al prezzo di acquisto, alla qualità dei materiali utilizzati, all'ergonomia, alla probabile durata dello strumento, all'ingombro, ai consumi, all'estetica, nonché ovviamente al peso: pur sempre di oggetti che devono essere sollevati e movimentati si sta parlando.

Quando si tratta di lavori continuativi, sono sufficienti 100 grammi in più per rendere un'attività decisamente più gravosa. Pensiamo per esempio alle etichettatrici, che come sappiamo vengono usate da un'ampia gamma di imprese, sia a livello industriale che a livello di vendita al dettaglio: quanto pesa una prezzatrice?

Quali sono i modelli più leggeri, e quali invece sono più pesanti? 

Le norme relative ai pesi massimi sul luogo di lavoro

Esistono come è noto delle norme piuttosto precise che indicano quali sono i pesi massimi che possono essere sollevati sul luogo di lavoro. Si tratta di regole che vanno a limitare i carichi che un lavoratore può essere chiamato a movimentare manualmente, così da non metterei in pericolo la propria salute.

La principale norma di riferimento è l'allegato XXXIII al Decreto legislativo 81/08, il quale trae spunto a sua volta dalla norma ISO 11228.

Qui viene specificato che per i pesi occasionali possibili il limite massimo è individuato a 25 chilogrammi per i lavoratori, a 15 chilogrammi per le lavoratrici e per i lavoratori adolescenti, e a 10 per le lavoratrici adolescenti.

Va precisata una cosa: si tratta di un limite massimo per i “carichi occasionali”, e non relativo ovviamente a strumenti che si utilizzano regolarmente. Va peraltro precisato che tale limite viene individuato solo in situazioni ideali, laddove la movimentazione del carico il soggetto possa essere fatta senza torsioni del tronco, senza movimenti bruschi e in sicurezza. 

Per avere delle valutazioni più precise sul limite di peso massimo per la movimentazione manuali di carichi sul luogo di lavoro, tenendo in considerazione non solo l'età e il sesso, ma anche la frequenza delle azioni, è necessaria una valutazione su misura, da effettuarsi durante la stesura del Documento Valutazione dei Rischi. 

Quanto pesa una prezzatrice? 

Vediamo ora quanto pesa una prezzatrice. Ovviamente si è molto distanti dai limiti massimi previsti dalla legge, parlando di uno strumento che deve essere utilizzato usando una sola mano, talvolta per sessioni piuttosto lunghe.

Prima di vedere il prezzo di una prezzatrice, presentiamo in ogni caso qualche valore di riferimento per degli oggetti di uso comune, così da poter fare dei paragoni abbastanza realistici ed esatti.

Si pensi per esempio al pianeta smartphone, con i dispositivi mobili che come sappiamo negli ultimi anni sono diventati sempre più completi, presentando processori, fotocamere e schermi sempre più presentati: ebbene, un normale smartphone pesa circa 200 grammi.

L'iPhone 13 Pro Max, per fare un esempio "pesante", si presenta con 240 grammi di peso, per arrivare a 280 grammi insieme a cover e protezione per lo schermo. E pensiamo ora gli strumenti di lavoro: un parrucchiere tiene ogni giorno in mano per parecchio tempo un phon professionale, il quale pesa tendenzialmente tra i 600 e gli 800 grammi.

Detto questo, quanto pesa una prezzatrice? Ebbene, dipende ovviamente dalle funzionalità presenti. La prezzatrice Sato Kendo 22, per fare un esempio, per la stampa di etichetta su una riga, pesa 280 grammi.

Il peso aumenta leggermente nel caso della etichettatrice Sato Judo 22, che si presenta con i suoi 300 grammi, a fronte della possibilità di stampare caratteri su due righe, per etichette più costruite e complete.

Chi ha la necessità di stampare su 3 righe deve invece rivolgersi verso prezzatrici manuali più complesse, come le etichettatrici della linea Sato PB3: in questo caso il peso – che può variare leggermente di modello in modello – è di circa 460 grammi.

Le caratteristiche della prezzatrice

Come si può intuire, nel caso delle prezzatrici Sato il peso del dispositivo è la diretta conseguenza delle sue funzionalità: all'aumentare delle righe di stampa disponibili cresce leggermente anche il peso, per via dell'aggiunta di ulteriori elementi.

Per effettuare la giusta scelta di acquisto è quindi necessario domandarsi come dovranno essere le etichette da stampare: basterà una sola riga o saranno necessarie due o tre righe? Le etichette dovranno presentare una riga prestampata?

È necessario poter contare non solo su numeri, ma anche su caratteri alfabetici? Rispondendo a queste domande sarà possibile individuare con certezza la più adatta tra le prezzatrici Sato, scegliendo tra i modelli presenti nel nostro e-commerce di prodotti professionali nel mondo degli adesivi e dei nastri biadesivi.  

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