Come usare nastro adesivo. Tutto quello che si può fare 

Categorie: Nastri adesivi

Come usare il nastro adesivo? E, più nello specifico, come funziona il nastro adesivo? Indubbiamente lo scotch, in tutte le sue forme, è qualcosa di presente in tutte le nostre vite.

Lo abbiamo usato decine se non centinaia di volte per le più differenti esigenze: per attaccare i nostri disegni sulle pareti di casa, per incartare i regali, per chiudere dei pacchi prima di spedirli, per dare delle riparazioni di fortuna, per dipingere senza sbavare e via dicendo.

Sapere qualcosa di più sul nastro adesivo, e capire come funziona, ci può però aiutare a usare meglio, e a scegliere di volta in volta quello più adatto. Partiamo quindi dalle origini: da dove arriva il nastro adesivo?

Una breve storia del nastro adesivo

Oggi diamo il nastro adesivo per scontato. Anzi, ci sembrerebbe strano non avere un rotolo o due in casa al momento del bisogno. Ma di certo non è sempre stata così. Certo, da secoli, anzi, da millenni esistevano delle colle: si pensi che già nell'antico

Egitto i falegnami usavano delle sostanze vegetali come collanti. Ma per avere dei nastri adesivi, e quindi delle strisce in grado di incollarsi e di incollare altri oggetti, dobbiamo aspettare il Novecento. 

Proprio così: il nastro adesivo nasce nel 1935, in quell'azienda che sarebbe diventa la 3M, che al tempo produceva carta abrasiva. L'idea fu quella di realizzare dei nastri con un lato adesivo, facili da attaccare, per permettere a chi doveva verniciare degli oggetti di avere dei margini da mettere e togliere in fretta.

Lì dove prima si adoperava carta e colla, richiedendo tempo e una certa attenzione, a partire dagli anni Venti si iniziò a usare del nastro adesivo. Dapprima quindi il nastro adesivo fu usato per dei lavori di mascheratura.

Successivamente vennero messi a punto anche nastri adesivi d'altro tipo. Il famoso nastro adesivo telato americano, per esempio, è stato lanciato in piena Seconda Guerra Mondiale, dapprima per l'esercito americano, e poi per l'industria.

Insomma, la storia del nastro adesivo è lunga meno di un secolo; in questi decenni, però, sono stati inventati tanti tipi differenti di nastro!

Le tipologie di nastro adesivo

Per usare il nastro adesivo è necessario sapere quale tipologia acquistare, in base alle proprie esigenze.

In linea di massima, e in parole molto semplici, per capire come funziona il biadesivo industriale è bene sapere che è composto principalmente da due parti: sopra c'è il supporto, che dona resistenza al nastro, e che è tendenzialmente ricoperto da una finitura che permette alla striscia di essere arrotolata senza appiccicarsi irrimediabilmente; sotto c'è l'adesivo vero e proprio, che può essere più o meno potente.

In base ai materiali utilizzati per al parte adesiva e per il supporto (che in realtà può essere costituito da più strati di materiali differenti) abbiamo tipologie di nastro adesivo diverse.

Abbiamo per esempio il nastro di carta, usato soprattutto per i lavori di mascheratura, essendo economico, facile da usare e facile da rimuovere senza lasciare traccia.

C'è poi il nastro adesivo isolante, ovvero quel particolare tipo di scotch che viene utilizzato dagli elettricisti per isolare per l'appunto i fili elettrici. Poi abbiamo il nastro adesivo per tappeti e per moquette, pensato per posizionare questi strati di tessuto in modo stabile.

E ancora, abbiamo il nastro telato americano, il nastro biadesivo e così via. Ci sono nastri in carta, per l'appunto, ma anche in tela, in PPL, in PVC, in gomma, con fibra di vetro... non c'è che l'imbarazzo della scelta!

Il tipo di superficie

Prima di usare il nastro adesivo è necessario pensare a cosa si desidera fare: per chiudere un pacco pesante sarà necessario usare un nastro biadesivo forte, laddove invece per appendere un foglio di carta alla parete basterà semplicemente dello scotch debole, come lo si può trovare in cartoleria. 

É poi necessario pensare alla superficie su cui l'adesivo verrà applicato. Sulle superfici lisce, in linea di massima, non ci saranno problemi, laddove invece sulle superficie ruvide il nastro adesivo avrà minore area di contatto, e quindi meno potenza.

A ridurre la tenuta di un nastro adesivo è poi l'eventuale sporcizia di una superficie, con polvere e grasso che compromettono inevitabilmente la tenuta del nastro. Infine è bene pensare alla temperatura di utilizzo: chi deve usare dei nastri biadesivi su superfici calde o fredde dovrebbe puntare su nastri appositi, pensati per lavorare anche a temperature “estreme”!

Rimuovere il nastro adesivo

Dopo averlo applicato, talvolta è necessario sapere anche come rimuovere il nastro adesivo. In certi casi, specie se il nastro adesivo è stato applicato da poco, la rimozione sarà facile.

In altri casi sarà più difficile sia staccare il nastro biadesivo industriale, sia poi togliere tutti i residui di colla rimasti sulla superficie. È d'aiuto in questi casi usare un raschietto in plastica, nonché delle sostanze utili per ammorbidire la colla: alcol, solventi, acqua e aceto, oli e lubrificanti sono tutte opzioni papabili, da scegliere in base alla superficie trattata. 

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